25 maggio 2014

Le piramidi di terra di Terento

Seguendo il Rio di Terento sul lato orografico sinistro ci s'imbatte ben presto in delle strane piramidi e colonne, spesso con un buffo capello di pietra in punta. Si tratta delle piramidi di terra di Terento, seconda località nella Val Pusteria (dopo Perca) con questi fenomeni geomorfologici. In seguito a un violento nubifragio e inondazione nel 1837, i depositi morenici dell´ultima glaciazione sono stai erosi del rio e la pioggia sta lentamente dilavando e formando le piramidi.
 
Questi depositi morenici mostrano un'interessante suddivisione - la parte inferiore e di colorazione più chiara, dato la composizione prevalentemente di origine granitica. Solo nella parte superiore s´incontrano materiali scistosi e gneiss, che danno all´ammasso di breccia una colorazione grigiastra. 

A dispetto di tipiche morene glaciali, che non mostrano nessuna suddivisione dei componenti, nelle piramidi di Terento si nota una debole stratificazione inclinata verso valle. Questa osservazione fa pensare che si tratta di fatto di materiale morenico rimaneggiato, trasportato dai pendii tramite colate di fango.

Bibliografia:

CLERICI, A. (2013): Passeggiate Geologiche in Valle Isarco. Casa Editrice A. Weger, Bressanone: 363

16 maggio 2014

Recensione Libro - Lost Animals

L' intera storia della terra è segnata dall' estinzione di specie

A testimoniare la loro passata presenza rimangono solo i fossili, le tracce del loro passaggio e in tempi molto più recenti le testimonianze scritte da storici, le raffigurazioni pittoriche, le moderne illustrazioni scientifiche e da poco più di 150 anni le immagini fotografiche (il primo libro naturalistico con delle fotografie - The Pencil of Nature - fu pubblicato nel 1844).
Stranamente una fotografia può risultare molto più sconfortante rispetto  a un un disegno , forse perché l' inconscio ci suggerisce che l'immagine creata da una macchina risulta definitiva e fredda, non influenzata dai preconcetti, forse perfino da rimorsi o speranze, dell' artista umano, dato che molte delle specie immortalate su fotografie si sono estinte a cause direttamente o indirettamente legate all' attività umana.
 
"Lost Animals - Extinction and the Photographic Record" dell' autore Errol Fuller è una raccolta di fotografie d' epoca, in parte inedite o conosciute perlopiù solo ai specialisti, di 28 specie estinte. Fuller è un autore inglese cha ha già scritto diversi libri dedicati agli uccelli estinti e anche in questo libro si è concentrato soprattutto sugli uccelli , di fatti 21 delle schede sono dedicate a volatili. In parte questa discrepanza risulta anche dal fatto che i fotografi preferivano immortala i più variopinti uccelli che non i più sbiaditi mammiferi - come il tilacino o il cervo di Schomburgk.
Ogni fotografia, o serie di fotografie, presentate nel libro è accompagnato da un breve testo che riassume quello che si sa sulla storia e i fattori della sua estinzione (se è possibile ricostruirli), l' autore delle immagini e le circostanze in cui sono state scattate queste.
Ironicamente alcune di queste vicende avrebbero potuto scaturire dalla mente di un sceneggiatore di una telenovela, talmente tanti sono gli elementi tragi-comici incontrati.
 
Il lento declino dello svasso dell'Atitlán (Podilymbus gigas) fu minuziosamente documentata dalla naturalista amatoriale Anne LaBastille (1935-2011), che pubblico articoli e immagini di questa specie endemica del lago di Atitlán (Guatemala) nella speranza di suscitare l'interesse pubblico per la sua salvaguardia. La locale industria di fatto sfruttava il lago per la canna palustre e la pesca, distruggendo il habitat della specie e introducendo delle specie di pesce aliene, causando un crescente competizione tra gli uccelli e i pesci per le col tempo sempre più limitate risorse del lago. Un collaboratore di LaBastille, un uomo di nome Edgar Bauer, fu perfino assassinato da ignoti, forse perché la loro attività ambientalista era malvista dai locali uomini d' affare.
Al danno la beffa, quando nel 1970 un terremoto fece abbassare il livello d' acqua nel lago a tal punto che le restanti zone di canna palustre si seccarono completamente. Nel 1978 la specie fu dichiarata praticamente estinta, anche se forse alcuni rari esemplari sopravvivevano, la loro diversità genetica oramai era troppo ridotta per garantire un recupero.
 
Alcune ultime foto furono scattate per caso. Una colonia di anatre testarosa (Rhodonessa caryophyllacea), specie nativa dell' India, sopravisse nel parco inglese di Foxwarren fino al 1926, quando il naturalista e fotografo David Seth-Smith (1875-1963) scatto alcune immagini, più per curiosità propria che documentazione zoologica. Nel periodo 1936-1945 la specie si estinse completamente.
 
Il rallo dell' isola di Wake (Gallirallus wakensis) fu letteralmente mangiato dai soldati americani, e poi giapponesi, rimasti isolati sull' isola durante le confuse operazioni militari che segnarono la guerra dell' Indo-Pacifico tra il 1941 al 1945. Le uniche fotografie esistenti furono scattate dai operari che costruirono la pista di atterraggio dell' isola, annoiati dalla monotonia del tempo libero su di una isola spoglia e incuriositi dalla vivacità degli uccelli indaffarati nella caccia ai granchi.
 
Simile destino per la schiribilla di Laysan (Porzana palmeri), originaria dalle isole Hawaii, sopravisse in una colonia artificiale sull' Isola di Pasqua, finche le attività della marina americana sull'isola rilascio una invasione di ratti che sterminarono i pulcini della colonia, che a fine conflitto mondiale si estinse.
 
Di alcune specie, come il pappagallo dal paradiso (Psephotus pulcherrimus, considerato estinto dal 1928) o il più conosciuto tilacino (Thylacinus cynocephalus, considerato estinto dal 1936) circolano ancora rumori sulla loro sopravivenza e vari tentativi sono stati intrapresi per riscoprirli, ma senza appezzabile risultati.
 
Di molte specie esistono solo singole fotografie (come del pipistrello Mystacina robusta, nativo della Nuova-Zelanda, la cui unica immagine risale appena al 1965), di molte altre solo foto in bianco-nero, sbiadite o mosse o di scarsa qualità. Fa eccezione il delfino dello Yangtze (Lipotes vexillifer, estinto dal 2002), di cui esistono molte foto di buona qualità, che però perlopiù rappresentano un solo esemplare tenuto in cattività a Wuhan e morto di vecchiaia nel 2002. Simile vale per il Quagga (Equus quagga quagga), di cui le uniche cinque immagini conosciute e datate al periodo 1860-1870 mostrano una femmina dello zoo di Londra. 

L' aspetto dello cervo di Schomburgk (Cervus schomburgki, considerato estinto dal 1930) è conosciuto praticamente solo da un unico esemplare imbalsamato della collezione del museo naturale di Parigi e da una fotografia scattata nel 1911 allo zoo di Berlino. Curiosamente nel 1991 in una farmacia di rimedi tradizionali e medicinali cinesi fu scoperto un palco di cervo che era simile al palco del Cervus schomburgki e che proveniva da un' animale abbattuto appena un anno prima - purtroppo anche di questo  palco sopravvive solo una fotografia di dubbio valore per l' identificazione inequivocabile.

Lost Animals non si sbilancia su colpe del passato, aspetti di conservazioni recenti o futuri e fantastici progetti di clonazione per riportare in vita specie estinte. Il libro, correlato purtroppo solo di una bibliografia molto limitata e senza ulteriori riferimenti nel testo stesso, presenta una risorsa fotografica per ogni appassionato di zoologia/paleontologia, sopratutto per specie estinte da meno di 100 anni (dato che su quelle più vecchie il diritto d'autore è scaduto, queste sono facilmente reperibili online).