15 marzo 2014

La geologia nelle montagne della follia

"Sono costretto a parlare perché gli uomini di scienza hanno deciso di ignorare i miei avvertimenti senza approfondirne le ragioni."

Oggigiorno Howard P. Lovecraft (morto il 15 marzo 1937) é considerato uno dei più influenti autori dell´orrore moderno - chi non conosce il Necronomicon*  - il libro dei morti inventato da Lovecraft  - anche se solo forse dalle molte citazioni nella cultura pop. 



 

A suo tempo Lovecraft pubblico i suoi racconti rivoluzionari solo in riviste specializzati in pulp e non riscontro mai grande successo (soprattutto finanziario). Le opere di Lovecraft sono particolari dato che si distanziano dalla tradizione dell´orrore gotico del 19° secolo - caratterizzato soprattutto da elementi sovrannaturali (come spiriti e case stregate)  - e introducono un elemento moderno e fantascientifico negli racconti dell´orrore. Inoltre per Lovecraft il vero orrore comincia appena alla fine della storia - se in passato le forze oscure erano state sconfitte alla fine della storia, nei racconti di Lovecraft il protagonista sopravvissuto deve realizzare che la sua mente ha subito dei danni irreparabili - e perfino che forse gli incubi ricorrenti di cui soffre non sono solo imputabili a una mente malata.

Lovecraft, che a causa di una salute precaria non termina la scuola e perciò non poté mai iscriversi all´università, nientedimeno aveva una grande passione per l´astronomia, paleontologia e geologia e spesso cita le più attuali scoperte scientifiche dei suoi tempi nelle sue storie.

Nel racconto Lovecraftiano "Alle montagne della follia" (pubblicato nel 1936) il geologo William Dyer rivela la verità sul triste destino di una spedizione dispersa nell´Antartide. Durante un sopraluogo geologico vengono scoperti strani fossili di grandi organismi sconosciuti in sedimenti datati al Precambriano - in un´era geologica che non dovrebbe contenere nessun segno di vita. Poco dopo i geologi scoprono una città in rovine, semisepolta nel ghiaccio, di inimmaginabili dimensioni...


Lovecraft prese spunto per la sua ambientazione nell´Antartide da varie spedizioni geologiche condotte tra il 1928 al 1930 dall´esploratore Richard Evelyn Byrd
Durante il sopraluogo, i geologi immaginari scoprono fossili di piante e animali - chiaramente l´Antartide non era sempre una desolata landa ghiacciata. Anche questa ipotese fantascientifica si basa su reali scoperte -  tra il 1902 al 1903 il geologo norvegese Otto Nordenskjöld aveva collezionato fossili di piante tropicali formulando la stessa conclusione.
 
Uno dei più curiose cameo di idee scientifiche nel racconto è la teoria della deriva dei continenti. In una costruzione della città sconosciuta, Dyer scopre una grande carta geologica scolpita nella rocca - ma che sorprendentemente mostra i continenti riuniti in un´unica grande massa di terra.

"Un'altra mappa mostra grandi quantità di terra emersa intorno al Polo Sud, dove è evidente che alcuni di quegli esseri tentarono di stabilire avamposti sperimentali: intanto, i centri principali venivano trasferiti nelle profondità marine circostanti. Mappe successive, che mostrano la spaccatura e infine la deriva della massa continentale (parti della quale si spostarono verso nord)confermano in modo sorprendente le teorie sulla deriva dei continenti formulate recentemente da Taylor, Wegener e Joly."

- questa carta e la misteriosa costruzione devono essere perciò vecchie di milioni di anni - molto precedente alla specie umana! 

Per Lovecraft i fossili e il tempo geologico sono fondamentali requisiti per generare la paura dell´ignoto - di qualcosa che viene da tempi cosi remoti che non è piú comparabile a nessuna forma di vita moderna... ed é ancora vivo...

Bibliografia:

LONG, J. (2003): Mountains of Madness - A Scientist's Odyssey in Antarctica. Jospeh Henry Press, Washington: 252

Nessun commento:

Posta un commento