17 giugno 2012

Richard Owen - L´ammazza Mostri

Il professor Richard Owen oggigiorno é spesso e volentieri ricordato come arcinemico bigotto, sostenitore del creazionismo, della celebre figura di C. Darwin. Ma questo ruolo nella storia li fu attribuito appena nella seconda meta del 19°secolo e sopratutto dopo la sua morte nel 1892. Owen non fu un ottuso creazionista (nel senso odierno) che negava i fatti osservabili per via di una dottrina religiosa. Osservo e accetto morfologie simili tra diversi gruppi di vertebrati - ma ipotizzò una sorte di trasmutazione da un archetipo animale ancestrale, anche se negava il ruolo decisivo dell´ambiente nella selezione naturale (come postulato da Darwin).

Fig.1. Richard Owen (probabilmente nel 1848) con tanto di ossa di Dinornis (da "Yearbook of Facts in Science and Art"; 1852).

Owen nacque il 20. luglio 1804 nella città di Lancester (Yorkshire) in una famiglia di borghesia come secondo figlio. La sua gioventù all´inizio non fu caratterizzata da grandi e promettenti eventi. Concluse un'educazione di base, in cui fu descritto come "pigro e ribelle". Dopo appena mezzo anno di università a Edinburgo, lascio i studi per praticare attivamente come chirurgo in vari ospedali.  Esercito per un breve periodo come medico, ma ben presto (e per via di fortunate circostanze) entro nell'ambiente dei musei, dove sviluppo il suo interesse per l´anatomia comparata (in rapido sviluppo grazie al paleontologo francese Cuvier). E in questo ruolo come curatore e organizzatore di musei ed esposizioni  che divenne celebre al grande pubblico.

Il carattere di Owen è descritto dai suoi contemporanei come in bilico tra due estremi. Particolarmente ambizioso (carattere che lo aiuto nella sua rapida carriera) Owen poteva essere soprafatto facilmente dall'invidia, dai successi di altrui, sopratutto se la sua autorità veniva messa in dubbio nelle loro ricerche. Tra il grande pubblico e sostenitori era conosciuto invece come persona colta e gentile, disposta a occuparsi dei soggetti più svariati - tra cui rane incastonate in pietra, i primi fossili di dinosauri, resti frammentari degli uccelli giganti della Nuova Zelanda e anche i mostri marini!
Per via della sua popolarità Owen fu un richiesto esperto in tema di strani animali e incredibili avvistamenti; ma mostro anche un attivo interesse al soggetto.
Tra il 1830 e il 1870 Owen compila un libretto d'appunti privato, in cui raccoglie lettere e notizie su presunti avvistamenti di serpenti marini. La sua opinione sui mostri marini diventa pubblica nel 1848, in risposta ad uno dei più spettacolari e pubblicizzati avvistamenti di serpenti marini nella storia moderna. 
Il 9 ottobre 1848 il giornale "The Times" pubblico il resoconto del capitano Peter M' Quahe e della ciurma della nave "HMS Daedalus". Nell´agosto 1848 la Daedalus si trovava in rotta tra l'isola di St. Helena e il Capo di Buona Speranza (Sudafrica), quando qualcuno noto una sagoma strana in mare aperto.

"...il diametro del serpente era di 15 oppure 16 pollici dietro al capo, che era senza ombra di dubbio quello di un serpente:...colore di un scuro bruno, bianco giallastro sopra il mento. Non aveva pinne, ma qualcosa simile alla criniera di un cavallo o alghe marine, attaccate sul suo dorso"
La creatura fu osservata da almeno cinque persone per quasi 20 minuti. L´alto rango dei ufficiali involti - uomini al di sopra di ogni dubbio - sembrava confermare la veracità dell´avvistamento.

La storia suscita grande interesse mediatico e viene ripresa dalla celebre rivista gossip "The London Illustrated News", che la rende famosa anche per via degli accattivanti disegni del serpente marino - creati appositamente da un artista basandosi sulla descrizione del capitano M' Quahe.

Fig.2. L´avvistamento della "HMS Daedalus", una delle tre raffigurazioni pubblicate nel 1848 dal "The London Illustrated News", immagine presa da LEE, H. (1883): Sea monsters unmasked. La reale natura dell´avvistamento della Daedalus rimane tuttora sconosciuto, comunque la celebre figura del serpente marino si basa più sulla fantasia dell´artista del "The London Illustrated News" che sui fatti. Lo schizzo del primo ufficiale Edgar Drummond, eseguito probabilmente poco dopo l´incontro, è molto meno dettagliato e più ambiguo sulla possibile interpretazione.

Il 11. Novembre venne pubblicata la lettera di risposta di Richard Owen nel "The Times":

"Contiene in sostanza la spiegazione che sono stato spinto a formulare in risposta a numerose richieste, al Hunterian Museum e altri, e dato che continuo a ricevere richieste sulla mia opinione del "Grande Serpente Marino."
Owen inizia cautamente, argomentando che la descrizione e la rappresentazione del mostro escludono un rettile (una teoria molto celebre ai tempi, influenzata dalla scoperta dei primi rettili marini fossili) - soprattutto per la posizione degli occhi. Owen continua "non sono insensibile all'emozione per la scoperta di un animale raro o sconosciuto" - ma conclude che in questo e altri casi si trattava di errate identificazioni di animali, come foche, elefanti marini o squali (l´intera conversazione tramite lettere per e contro i mostri marini é state ripubblicata anche in OUDEMANS, A.C. "The Great Sea-Serpent"; 1892). La principale argomentazione di Owen si basa sulla mancanza di evidenze fisiche dei presupposti mostri o serpenti marini "é la cosa che a me sembra più strana, assumendo che forse ci sono più di 300 articolazioni che compongono la lunga colonna vertebrale di ogni dei migliaia di individui, non una singola vertebra mi e stata inviata per l' ispezione da un area costiera, e non conosco nessun esemplare inviato ad un museo."

Owen visse in un periodo di rivoluzioni per la studio del mondo naturale. Appena cinquanta anni prima il mito delle ossa di gigante era stato sfiatato dal nuovo campo scientifico dell´anatomia comparata. Owen era convinto che questa nuova scienza si dovesse basare solo su evidenze tangibili, collezionate, custodite e analizzate in un museo (lui stesso fu custode dell'Hunterian Museum di anatomia e una delle menti dietro il museo di storia naturale di Londra).
Owen criticava un approccio al mondo naturale basato solo su storie e aneddoti, un metodo secondo lui più appropriato per una sala da corte - l´avvistamento della Daedalus era perciò un caso esemplare.

Anzi, mitiche chimere - parte mammifero e parte rettile, come sembravano essere i serpenti marini - subirono un durissimo colpo nella loro plausibilità con la formulazione della teoria darwiniana nel 19°secolo. L'idea della trasmutazione in piccoli passi rese impossibile incroci di specie moderne con un miscuglio di carattere appartenenti a diversi rami dell'albero evolutivo.

La pubblica critica da parte di Owen avrà un sorprendente epilogo. Dove Owen aveva proposto solo scetticismo verso l´evidenza presentata, ben presto naturalisti assunsero un atteggiamento denigrante verso tutte le storie di creature marine sconosciute. Owen aveva ucciso (solo per il momento) i mostri marini.

Bibliografia:

LYONS, S.L. (2009): Species, Serpents, Spirits, and Skulls: Science at the Margins in the Victorian Age. Univ of New York Press: 245
REGAL, B. (2012): Richard Owen and the sea-serpent. Endavour Vol. 36(2): 65-68
RUPKE, N. A. (2009): Richard Owen. Biology without Darwin. University of Chicago Press: 344

Nessun commento:

Posta un commento